Rassegna Stampa Telematica

TIENE BANCO LA POLEMICA
Data pubblicazione : 18-10-2015

 Logo  L’opposizione insiste: «La verità è che hanno gestito male le risorse»

FILADELFIA - Il gruppo consiliare “Uniti per cambiare” che fa capo a Walter Caglioti, ha affisso per le vie cittadine un nuovo manifesto in cui sono riportate le entrate del Comune dal 2001 al 2014.

«Dopo avere, - si legge - con il precedente manifesto, dimostrato che l’amministrazione De Nisi è stata ed è l’amministrazione delle tasse, sfatiamo un’altra delle loro grandi bugie. Quella di avere avuto poche risorse economiche e di avere portato avanti l’ente grazie alle loro indiscusse capacità di amministratori. Ma quando mai. I dati a nostra disposizione dimostrano che i disamministratori hanno avuto nel corso degli anni ingenti risorse economiche (in parole povere un sacco di soldi). Spiegate ai cittadini - si legge in conclusione del manifesto - come è stata spesa questa barca di soldi».

«Dal 2001 al 2014 - spiega il capogruppo consiliare di “Uniti per cambiare” Walter Caglioti - hanno gestito entrate per quasi 148milioni di euro (pari a circa 300miliardi di vecchie lire). Noi, come ha scritto qualcuno, continuiamo a sporcare i muri del paese. Abbiamo affisso per il paese, contrade comprese, un manifesto in cui riportiamo analiticamente la montagna di euro che in quattordici anni i disamministratori hanno mal gestito. Ci aspettiamo la solita risposta intrisa di insulti, minacce e falsità. Continuiamo a fare informazione».

Richiesta di intervento della Polizia locale per rimuovere l’ultimo manifesto affisso. A quanto pare, sarebbe stato richiesto l’intervento della Polizia locale per la rimozione dell’ultimo manifesto del gruppo consiliare “Uniti per cambiare” affisso per le vie e le contrade della cittadina.

«Hanno paura di far conoscere - tuona Caglioti - la verità ai cittadini. Essendosi accorti che i “post” anonimi e pieni di insulti e falsità nei nostri confronti non hanno ottenuto gli effetti sperati, hanno richiesto l’intervento dei Vigili urbani, per far togliere i manifesti in cui diamo conto dell’enormità delle risorse finanziarie che hanno mal gestito affissi “negli spazi non autorizzati”. Ma dove sono gli spazi autorizzati - prosegue - visto che li hanno dati tutti in gestione alla solita ditta amica. Credendo così di poterci fermare. La gente li conosce e se li vota lo fa per necessità o per puro opportunismo. Vergogna».

d. c.

           

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