Rassegna Stampa Telematica

TONI POLITICI SEMPRE PIÙ ESASPERATI
Data pubblicazione : 25-10-2015

 Logo  I Bilanci ora finiscono in Procura. Due consiglieri presentano un esposto, l’amministrazione si difende. Diaco e Caglioti ipotizzano “ omissioni” e ravvisano ipotesi di reati anche penali

Antonio Sisca

FILADELFIA.  Dalle parole ai fatti.  Ieri i consiglieri della minoranza, Gaetano Walter Caglioti e Salvatore Diaco , si sono recati presso la caserma dei carabinieri di Filadelfia  e hanno presentato  un esposto denuncia  da trasmettere alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme in relazione alla delibera n. 37/2015 della Corte dei Conti, sezione regionale della Calabria, secondo la quale – si legge nella denuncia- “l’amministrazione comunale  di Filadelfia si sarebbe resa colpevole , con atti e omissioni, ad alterazione dei dati contabili dell’Ente per gli anni 2011-2102-2013 con il chiaro intento a parere degli scriventi non solo di dare una falsa rappresentazione della realtà economico/finanziaria dell’Ente comunale nei confronti dei creditori ma, specie in relazione ai parametri di deficitarietà, di evitare la dichiarazione dello stato di dissesto finanziario dell’ente, scongiurare lo scioglimento del consiglio comunale evitando agli amministratori a cui viene contestato il dissesto le conseguenze personali derivanti dallo stesso con particolare riferimento alla sospensione temporanea del diritto di elettorato passivo”.

Clima di veleni

E’ già campagna elettorale. Che si combatte senza esclusione di colpi. Come spesso accade nelle realtà di paese, i rancori e i livori di carattere personale finiscono tutti nello stesso calderone, avvelenando il clima politico. Filadelfia non fa eccezione e la politica (in questo caso l’amministrazione del Comune) diventa terreno di scontro dove alle ideologie (sempre più sfumate) si sostituiscono i personalismi.

I consiglieri Diaco e Caglioti hanno allegato all’esposto inviato alla Procura copia dei rilievi mossi al Comune dalla Corte dei Conti. Anche Antonio Zoccali (Forza Italia) che si è mosso separatamente rispetto a Diaco e Caglioti fa sapere di avere chiesto in qualità  di avvocato oltre che di consigliere di essere sentito dal presidente della Corte dei Conti dott. Giostra sulla vicenda dopo avere visionato attentamente con il supporto di alcuni esperti – spiega sempre il rappresentante di Forza Italia – documenti e materiali utili per ricostruire la vicenda”.

Nella maggioranza non si ha però nessuna intenzione di porgere l’altra guancia, e, mentre il clima politico si fa sempre più incandescente con il rischio che si arrivi al voto di primavera in una situazione che rischia di degenerare nei toni fino a cadere nei personalismi, l’assessore al Bilancio Bruno Caruso parla di accuse gravissime che non stanno né in cielo e né in terra.  

“Non siamo in grado, in questo momento, spiega Caruso, di replicare compiutamente alle gravissime accuse mosse all'Amministrazione comunale attuale ed a quelle che si sono  succedute negli  ultimi 15 anni (a queste fa riferimento l'attacco del Consigliere Caglioti), ai dirigenti che si sono succeduti in questi anni, e a tutti gli organi di controllo che si sono anch'essi succeduti in questi anni, tutti a detta del dott. Caglioti coinvolti. I rilievi sollevati dalla Corte dei Conti sono rilievi di natura contabile  e riguardano nello specifico alcune questioni che sono state confutate con argomenti che la stessa Corte ha ritenuto validi e chi legge la relazione con occhio obiettivo ne ravvisa anche dei rilievi di positività di trend negli anni indicati. Ma si vuole  far diventare di natura penale la questione, anche se a parere di chi scrive, la cosa deve essere mantenuta nell'alveo tecnico-contabile, ma se saranno accertate responsabilità dirette, soggettive, di dolo specifico, ognuno se ne assumerà le conseguenze, altrimenti si parlerà in termini di calunnia e diffamazione. Mi corre l'obbligo comunque ricordare che la questione si incentra soprattutto sui parametri, anche perchè le altre questioni sono per molti versi, questioni di natura contabile alle quali gli uffici e gli organi di controllo dovranno ribattere e non gli organi di indirizzo”.

Per l’avvocato Caruso i toni   devono essere abbassati, nessuno si può sentire dire di essere nè falso, ne bugiardo e ne di avere agito dolosamente ed altro, questi termini esulano il contesto pubblico-amministrativo e vanno a collocarsi nell'alveo dell'aspetto soggettivo, con tutte le conseguenze per chi le propone, nel caso si evidenzi l'assoluta inconsistenza degli stessi”.

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