Rassegna Stampa - Comune di Filadelfia
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Le 131 croci scolpite dalla Grande guerra. Sino al 25 agosto la mostra storico-didattica
Antonio Sisca
FILADELFIA. E’ stata inaugurata nel salone dell’auditorium comunale, alla presenza di un folto pubblico, la mostra storico-didattica “ Filadelfia ricorda La Prima guerra mondiale” che espone testimonianze di diversa tipologia: diari, annotazioni, cimeli, fotografie gran parte delle quali fanno parte dell’archivio della famiglia Costa lasciati loro in eredità dal cappellano militare Don Criscuolo, che ha partecipato in prima linea a fianco anche di D’Annunzio al primo conflitto mondiale. La mostra andrà avanti fino al 25 agosto.
Al centro della sala è stato allestito un cimitero in miniatura con 131 croci dove sono scolpiti i 131 filadelfiesi che non hanno fatto ritrono a casa. “L’iniziativa – ha spiegato il presidente dell’Istituzione comunale Castelmonardo, Vito Rondinelli, si inserisce nel quadro generale delle celebrazioni per il centenario di un conflitto nel corso del quale sono caduti 131 nostri concittadini. Per decenni, in occasione delle annuali celebrazioni della Grande guerra, i reduci, in prima fila, li onoravano al cospetto della cittadinanza e della storia. Il retaggio della guerra vittoriosa contribuiva a rafforzare il sentimento patriottico, rendendo sopportabile l’inutile strage. A distanza di anni, la verità sta riemergendo in tutta la sua crudezza; i caduti sembrano voler “raccontare” cose mai dette, o dette sommessamente. Sono le storie di uomini di un comune del Sud, Filadelfia, che tuttavia, per quel che è stato possibile ricostruire, sono in linea con gli aspetti inconfessabili emersi grazie all’approfondimento storico degli ultimi anni”.
Nell’itinerario non manca l’eroe pluridecorato, il volontario, il decimato, il fucilato per insubordinazione, il cappellano in prima linea, quello che cerca di evitarla. Il percorso, breve ma denso, tenta di far comprendere una mentalità che sembra distante anni luce dall’attuale considerazione sulla vita.
“In un momento in cui la storia sembra perdere senso, ha concluso Rondinelli ideatore della mostra assieme al professore Vittorio Ciliberto, le testimonianze che proponiamo costituiscono un invito a guardare l’evento bellico da una nuova prospettiva, cercando di “ascoltare” la voce di chi ha sostenuto il peso del conflitto, di valutare con più obiettività le strumentalizzazioni dei governi, le gesta dei grandi uomini, le strategie, i rapporti di forza delle grandi potenze.”