Rassegna Stampa - Comune di Filadelfia

Antonio Sisca

FILADELFIA. Che gli atti di vandalismo a Filadelfia siano all’ordine del giorno è cosa ormai risaputa, ma che vengano presi di mira o se ne faccia un uso improprio anche i monumenti come quello dedicato alla Vittoria sito in piazza Mons. Serrao, non è assolutamente accettabile.

Per evitare che la stele dove sono riportati i nomi dei caduti che hanno dato la loro vita per difendere la patria nel primo e nel secondo conflitto mondiale continui a essere profanata, l’ex presidente del Consiglio comunale Francesco Apostoliti si è rivolto al sindaco Maurizio De Nisi chiedendo che il monumento in modo che venga salvaguardato dalla mano dell’uomo.

“Da molto tempo – sottolinea Apostoliti - il monumento in ricordo dei nostri caduti è diventato, in particolare nei mesi estivi, un luogo dove ci si siede per bivaccare e poi abbandonare  i rifiuti sul sagrato. Per non parlare delle bottiglie di birra e altre bevande lasciate in bella vista da persone che dimostrano di avere scarso senso civico e non capiscono o fanno finta di non capire che violare questo luogo della memoria è cosa deplorevole.

Il monumento ricorda quei commilitoni che non  hanno fatto ritorno a casa perché credevano in quei valori che purtroppo oggi, in una società dove a prevalere è l’effimero, il consumismo, i furti e le ruberie di ogni genere, purtroppo sono scamparsi.

Quei soldati –  aggiunge l’attuale presidente della Biblioteca comunale - hanno offerto la loro vita alla Patria come di recente si è avuto modo di dimostrare grazie anche a documenti inediti durante la mostra e la cerimonia per la celebrazione del centenario della Grande guerra organizzata dall’associazione Castelmonardo. Il monumento - conclude – che si erge maestoso al centro della piazza da circa un secolo, ammirato da a quanti arrivano nella nostra cittadina, non può continuare a essere oggetto di atti di vandalismo o  essere utilizzato come luogo di bivacco, pertanto chiedo per il rispetto che si deve a quanti sono caduti per difendere l’Italia che venga recintato”.

Non è la prima volta che persone dotate di buon senso chiedano interventi da parte elle autorità preposte volti a tutelare i monumenti, in particolare quello dedicato alla Vittoria, ma finora si è fatto orecchie da mercante.