Rassegna Stampa Telematica

GLI ALLOGGI POPOLARI IN STATO DI ABBANDONO
Data pubblicazione : 01-10-2015

Logo Protestano gli inquilini di via Martiri di via Fani e sollecitano attenzione

Antonio Sisca

FILADELFIA. Monta la protesta al rione case popolari di via Martiri di via Fani, nella parte bassa della cittadina. Sotto accusa sono l’Aterp e il Comune che a tutt’oggi nonostante le numerose denunce di chi abita le palazzine costruite circa 40 anni fa non hanno mai provveduto a mettere in sicurezza le stesse. Gli intonaci sono cadenti, all’interno ci sono infiltrazioni di acqua, anche l’impianto di illuminazione  attorno agli alloggi non è funzionale come dovrebbe.

I disagi maggiori – denuncia il signor Vincenzo Ricitano e altri inquilini di una palazzina - si avvertono quando piove, all’entrata.  Secondo il loro racconto si forma un vero e proprio fiume dovuto al fatto che non ci sono canali di scolo dove l’acqua possa defluire. Per poter accedere nelle abitazioni bisogna essere forniti di stivali altrimenti si va incontro a un bagno fuori stagione.

“Siamo stati dimenticati – affermano in coro gli abitanti di alcune palazzine; un fattore inaccettabile che si trascina ormai da qualche anno. Non vorremmo – sottolinea un pensionato –che qualcuno ci considerasse di serie B”.

Perdurando questa situazione c’è il rischio che le palazzine vadano completamente in rovina e che i disagi per gli inquilini aumentino giorno dopo giorno. Al Comune sostengono che alcuni interventi sono di competenza dell’Aterp che però respinge  ogni accusa, almeno per quel che riguarda la manutenzione della strada.  Gli interventi che interessano la parte strutturale degli edifici (intonaci, terrazze, cordolo e altro) sono però di competenza dell’Ente case popolari che nonostante i tanti disagi rappresentati nel corso degli anni   dagli inquilini non è stato posto fine all’increscioso, nonché,  irto di pericoli, stato di abbandono in cui versano le palazzine sia all’interno che all’esterno.

Qualche anno fa da parte dell’ente è arrivata agli inquilini una lettera dove veniva fatto presente che chi lo avesse voluto avrebbe potuto acquistare l’alloggio a una cifra ragionevole. Qualcuno lo ha fatto e ha provveduto a mettere in sicurezza l’abitazione; i più non avendo la somma necessaria hanno risposto di no.

 

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