Rassegna Stampa Telematica

«PD, MANCA L’AGIBILITÀ DEMOCRATICA»
Data pubblicazione : 01-10-2015

LogoIl dirigente irritato dal «manifesto diffamatorio» diffuso. Pino Pellegrino chiede l’intervento del segretario regionale Ernesto Magorno

di DARIO CONIDI

FILADELFIA - «Intervenire per ripristinare l’agibilità democratica del Pd». Almeno nella cittadina. Tiene banco il manifesto del circolo filadelfiese del Pd «gravemente lesivo e pressoché anonimo» pubblicato sulle pagine di social network dello stesso circolo in risposta a quello del gruppo consiliare “Uniti per cambiare” affisso in diversi luoghi pubblici e per le vie cittadine. Ad interessarsi della questione è Giuseppe Pellegrino, componente della direzione regionale del Partito democratico che scriverà non solo al segretario provinciale Michele Mirabello ma anche a quello regionale Ernesto Magorno.

Dunque, Giuseppe Pellegrino in questa sua qualità a livello regionale, interviene pure in quella «della segreteria provinciale, in relazione di un manifesto apparso sui social network all’interno della pagina del Pd Circolo di Filadelfia ed avente contenuto gravemente lesivo, volgare ed allusivo.

È gravissimo - ribadisce - che uno scritto contente allusioni pesanti, dal quale si prefigurano ed ipotizzano atti e comportamenti assunti dalla Pubblica amministrazione in violazione della legge, venga pubblicato in forma pressoché anonima se si fa esclusione del simbolo del Partito e del locale Circolo». Il componente dei direttivi regionale e provinciale prosegue, asserendo come «a Filadelfia si celebra la sagra dell’assurdo. Non c’è un vero circolo. Non c’è di fatto un partito. Non c ‘è un segretario in carica. Non c’è mai stato un tesseramento aperto e mi meraviglio che lo stesso sia stato certificato dal Segretario Provinciale poiché le adesioni se sono state raccolte sono state fatte in studi privati».

A questo punto, il membro dei direttivi regionale e provinciale del Pd prosegue ancora, affermando che ai due segretari «ho chiesto di intervenire per ripristinare l’agibilità democratica del partito e per chiarire la paternità, morale e materiale del manifesto diffamatorio anche al fine di poter procedere nelle sedi opportune. Anche nel merito pretendo che sia fatta chiarezza poiché le questioni rilevate - conclude Giuseppe Pellegrino - lasciano presagire sistemi clientelari che hanno condizionato e condizionano l’agire amministrativo».

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