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Risposta ad interrogazione del Capogruppo Consiliare Uniti per Cambiare Dott. Gaetano Caglioti
In merito alla interrogazione in oggetto si sottolinea quanto segue:
Il senso di responsabilità di tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, ha determinato, sugli argomenti riguardanti i tributi locali e nella fattispecie la disciplina normativa riguardante la Tares e la Tarsu, una convergenza scaturita dalla discussione in sede di riunioni della conferenza dei Capigruppo e successivamente in consiglio comunale. E’ chiaro che alcuni argomenti debbono essere affrontati con la necessaria attenzione, senza ingenerare nei cittadini dubbi che possono portare ad effetti negativi sul buon andamento dei servizi. Nella discussione in sede di conferenza dei capigruppo a cui ci si riferiva sopra, è partorita la decisione presa poi in Consiglio comunale, nella seduta del 27.11.2013, per il mantenimento anche per l’anno 2013 del tributo TARSU, come previsto dalla Legge 124 del 28.10.2013.
Vogliamo ricordare che in precedenza il D.L. 201/2011 aveva introdotto, con decorrenza dal 1 gennaio 2013, l’entrata in vigore della TARES, il cosiddetto tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, in sostituzione, appunto, della Tarsu o Tia. Nelle prime due rate in acconto di luglio 2013, quindi, è stato effettuato il calcolo tenendo conto della normativa vigente e quindi con riferimento alla Tares, nella quale il criterio del calcolo teneva conto non solo della superficie dell’immobile occupato, ma anche di chi vi abita, nel caso di abitazioni civili, includendo non solo i rifiuti, ma anche i servizi indivisibili e abrogando le addizionali e maggiorazioni Eca ed ex Eca.
La lunga discussione costruttiva con i capigruppo aveva evidenziato che l’applicazione del calcolo per la Tares avrebbe sancito un aumento medio per le abitazioni civili pari al 40% e per le attività produttive un aumento dal 100% fino, in alcuni casi come i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli ortofrutticoli, del 600%, oltre allo 0,30 a mq da destinare allo Stato.
Il legislatore, però nell’ottobre 2013 con la Legge 124, ha cambiato rotta ed ha reso possibile per i comuni, ove lo potessero e volessero fare, di continuare con il regime TARSU. E poiché i costi per il servizio della raccolta e smaltimento dei rifiuti, da coprire per intero, grazie alla raccolta differenziata ed al risparmio di spesa per il conferimento degli RSU, si sono contratti nel corso dell’anno, si è potuto optare per questo regime, assolutamente meno oneroso per tutti i cittadini e per gli operatori economici. In consiglio comunale c’è stata convergenza su questo aspetto ed il punto è passato con i voti della maggioranza e l’astensione della minoranza.
Fatte queste premesse, nello specifico delle risposte, occorre ribadire, inconfutabilmente, che non ci sono ombre o dubbi sull’operato dell’Amministrazione e degli Uffici preposti. Il consigliere Caglioti, per una volta distratto, nel suo resoconto sulla stampa e ponendo i quesiti dell’interrogazione, ha dimenticato alcune cose fondamentali in tal senso.
1) Risposta: se sia stato rispettato l’aumento del 10% deciso dal consiglio comunale nella seduta del 27.11.203: SI è stato pedissequamente rispettato.
La differenza da lui paventata non è determinata né da alcun errore e né da aumenti non deliberati: la legge 124 che ha consentito il ritorno a Tarsu non ha cancellato i 30 centesimi a metro quadrato per i cosiddetti servizi indivisibili da versare direttamente allo Stato e che sono benissimo specificati nel modello F24 (e che ammonteranno per il nostro comune ad un totale di €. 88.429,88) che lo Stato si prende con le buone o le cattive; nel conto personale effettuato dal Dott. Caglioti, le stesse incidono per ben €. 33,00 ( mq 110x0,30= 33,00);
2) Risposta: la seconda differenza riguarda il fatto che tornando al regime Tarsu, (e lo ha deliberato il consiglio comunale in data 27.11.2013, maggioranza presente e minoranza pure) ritornano nel calcolo (che viene fatto automaticamente, e sempre previsto dalla legge), le addizionali ex eca; nel caso specifico preso in considerazione dal capogruppo Dott. Caglioti, tornano i 7,12 €. + 7,12 €. per ex Eca (che per il 2012 erano di €.6,47, la differenza è l’incidenza del 10%), mentre l’addizionale provinciale era stata già inclusa nelle rate di luglio, ed ecco raggiunta la differenza di €. 47,96 di cui parla il rappresentante della minoranza; la terza questione, anche se minore, è che non ci sono costi per il bollettino.
E tutto quanto sopra è verificabile, puntualmente ed esattamente, nella Delibera di Consiglio comunale, nella Delibera di Giunta n. 113 del 15.11.2013 e nelle comunicazioni inviate dall’Ufficio Tributi, dove si trovano specificate le singole voci e le percentuali; sia nel Modello di pagamento unificato dove si trovano le due voci del tributo: la prima codice tributo 3944 va al Comune, la seconda codice tributo 3955 , pari allo 0,30 a mq, va direttamente allo Stato centrale.
Il consiglio comunale, pertanto, e lo ribadiamo con forza, ha deciso solo per un piccolo ritocco del 10%, nulla più, da spalmare su tutti in modo da evitare i gravissimi effetti del calcolo della Tares, che non solo avrebbe sancito un aumento spropositato delle tariffe, oltre al sempre presente 0,30 a mq per lo Stato, ma avrebbe affossato il paese e soprattutto le attività economiche. Siamo sicuri questa volta che tutti si renderanno conto del grande lavoro fatto dalla maggioranza ed anche dall’opposizione, per venire incontro alle esigenze dei cittadini, senza polemiche e senza sterili diatribe politiche.
L’Assessore Il Sindaco
Caruso Bruno Giovanni De Nisi Maurizio