Notizie dal Comune - Comune di Filadelfia
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Notizie dal Comune
L'appuntamento è previsto per sabato 26 maggio, alle ore 11,00, una strada cittadina di Filadelfia sarà intitolata a Eugenio Saverio Ruperto.
Saranno presenti alla cerimonia il figlio, Cesare, presidente emerito della Corte Costituzionale ed il nipote Saverio, sottosegretario di Stato agli Interni, il Prefetto di Vibo Valentia, il Sindaco Maurizio De Nisi, il Presidente dell’Amministrazione Provinciale Francesco De Nisi ed altre Autorità civili e militari.
Dopo l’intitolazione il sottosegretario Ruperto e le altre Autorità si recheranno presso l’Auditorium dove si terrà un convegno sul tema della legalità.
La via intitolata a Eugenio Saverio Ruperto si trova nella zona alta del paese sul proseguimento di via B. Maiolo, nel tratto che va dall’incrocio di via C. Davoli all’incrocio di via D. Servello, nei pressi della casa avita.
PROGRAMMA
- Ore 15:00 - Ritrovo in Piazzetta S. Teodoro e partenza del corteo per la via Eugenio Saverio Ruperto e scopertura targa
- Ore 15,30 - Auditorium comunale: Convegno-Dibattito sul Tema: "Modello di composizione dei conflitti e ruolo del giudice in una società complessa" -
Interventi:
- Apostoliti Francesco - Presidente Comitato Gestione Biblioteca Comunale
- Prof. Viscomi Antonio - Docente Università degli Studi Magna Graecia Catanzaro
- S.E. Prof. Ruperto Cesare - Presidente Emerito Corte Costituzionale
Ruperto Eugenio Saverio (Francavilla Angitola 26 dicembre 1885 – Filadelfia, 4 luglio 1980)
Sindaco di Francavilla Angitola, suo paese natio, nell’immediato primo dopoguerra e fino alla dittatura fascista. Premiato con encomio solenne per la cattura di un famoso latitante.
Trasferitosi a Filadelfia dopo il matrimonio con Maria Carchedi visse al Timpone, alla fine di via Martelli. Giudice conciliatore per un vasto arco di tempo, fu stimato dagli alti gradi della Magistratura per il suo equilibrio.
Fu agrimensore e imprenditore agricolo di eccezionale competenza. Tra i suoi meriti paterni l’educazione del figlio Cesare, rimasto orfano di madre in tenera età, la cui affermazione nella Magistratura e nella vita pubblica è frutto anche dei sacrifici di tale genitore.