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Notizie dal Comune
La ventilata abolizione del diritto fa decollare le domande. Le informazioni per ricostruire la carriera contributiva e le novità dell’ultima legge.
Dopo lo scampato pericolo della sparizione del riscatto degli anni di laurea per andare prima in pensione, è ripartita la corsa delle domande e la richiesta di informazioni all’Inps, in particolare da parte dei più giovani con contratti spesso temporanei, che avranno una pensione più magra a causa del sistema di calcolo contributivo. Un effetto boomerang per il governo che voleva cancellare questa opportunità.
Le novità
È stato proprio lo stesso governo, anche se in una legislatura precedente, a introdurre una nuova normativa più favorevole per il riscatto laurea. La legge è la n. 247/2007, entrata in vigore dal primo gennaio 2008. Tre sono le novità rispetto alle precedenti normative: la possibilità di pagare la somma richiesta in un’unica soluzione o in 120 rate mensili senza interessi; la possibilità di riscattare la laurea anche se non si è iscritti ad alcuna forma di previdenza obbligatoria e non si è cominciato a lavorare; e la possibilità di detrarre la spesa nella misura del 19% dell’importo dall’imposta della famiglia in cui l’interessato risulti a carico.
Vantaggi
La modifica della legge è recente e cerca di venire incontro a quei giovani che trovando maggiori difficoltà per l’ingresso nel mondo del lavoro rischiano di essere annoverati nella generazione dei senza pensione. Riscattare gli anni di laurea può aiutare a costruire e ad incrementare la dote previdenziale e serve, più che a rimpolpare l’ammontare della futura pensione, a raggiungere e superare l’anzianità contributiva prevista, che ormai va oltre i 40 anni.
Requisiti
Si possono riscattare gli anni del corso legale di laurea, sia dei 3 che dei 4 o 5 anni, i diplomi di specializzazione post laurea, i dottorati di ricerca. L’importante è aver conseguito il titolo di laurea. Sono esclusi gli anni di iscrizione all’università come fuori corso e gli anni coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa. Per le situazioni prima del gennaio 2008 è necessario avere una posizione contributiva.
Con la legge 247 possono richiedere il riscatto di laurea anche i soggetti inoccupati, che non risultano essere mai stati iscritti ad alcuna forma di assicurazione obbligatoria, inclusa la gestione separata.
Quanto costa
A seconda dei casi individuali, il costo del riscatto può andare dai 4.700 euro l’anno per un inoccupato (circa 15mila euro per la laurea triennale) ai 25-30mila euro. È chiaro che vi è una differenza sostanziale tra chi rientra nel sistema retributivo o misto e chi rientra totalmente nel sistema contributivo. Per i primi i costi possono essere anche molto onerosi, anche superiori ai 100 mila euro (a meno che non si ripieghi per un riscatto al minimo contributivo previsto, che non influisce sul valore finale della pensione); per i più giovani, se esercitano il loro diritto, i costi sono più abbordabili (il riscatto serve soprattutto a fare carriera contributiva e anzianità e non a stabilire il valore della pensione).
Base di calcolo
Il contributo annuo dovuto dai soggetti inoccupati per ogni anno da riscattare è calcolato sulla base dell'imponibile minimo annuo degli artigiani e dei commercianti, moltiplicato per l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell'assicurazione obbligatoria. Per il 2010 il contributo per ogni anno di corso era di 4.730 euro (pari al 33% dell'imponibile minimo di 14.334 euro).
Trasferimento
Il montante dei contributi versato all’Inps viene rivalutato secondo il metodo contributivo e può essere trasferito su domanda ad altre gestioni previdenziali, presso cui l’interessato sia o sia stato iscritto.
Durata
Un'informazione che spesso sfugge è che si possono riscattare anche solo alcuni degli anni di laurea: due su tre o quattro su cinque, per esempio, sulla base delle esigenze di ricostruzione dell'anzianità contributiva.
Altra informazione utile può essere quella che a partire dal 12 luglio 1997 è data la facoltà di riscattare due o più corsi di laurea, anche per i titoli conseguiti anteriormente a quella data.
Tratto da: tuttosoldi settimanale di economia e finanza